Riforma del Catasto e Anagrafe immobiliare integrata: gli strumenti per la lotta all’evasione

Riforma del Catasto e Anagrafe immobiliare integrata: gli strumenti per la lotta all’evasione

9 Novembre 2015 0 Di mircomion

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso di un’audizione presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria ha avuto modo di esprimersi in merito a temi particolarmente cari alla categoria dei geometri, dei quali abbiamo già avuto modo di occuparci in passato e dai quali non si può prescindere per la realizzazione di un sistema fiscale più equo e moderno. In particolare, si è soffermata sulla necessità della conoscenza delle informazioni relative al patrimonio immobiliare come strumento principe per il contrasto all’evasione, sulla necessaria e imprescindibile collaborazione tra Agenzia ed enti locali, sullo stato di realizzazione dell’Anagrafe immobiliare integrata ed infine sulla mancata attuazione della riforma del catasto.

Per quanto concerne l’Anagrafe immobiliare integrata (Aii), il cui obiettivo primario è la completa integrazione degli archivi censuari, cartografici, planimetrici e di pubblicità immobiliare, la Orlandi ha sottolineato come la sua vocazione sia fortemente fiscale, dal momento che “L’Anagrafe immobiliare integrata ha l’obiettivo primario di diventare lo strumento fondamentale per la fiscalità immobiliare, erariale e locale, in grado di individuare correttamente, attraverso l’integrazione delle banche dati disponibili, oggetto e soggetto di imposta”. Attraverso la realizzazione dell’Anagrafe immobiliare integrata, infatti, si potrà ottenere finalmente una gestione omogenea delle banche dati in ambito immobiliare, con ricadute significative sulla corretta individuazione degli immobili, della relativa base imponibile e dei soggetti d’imposta: uno strumento per la lotta all’evasione fiscale in ambito immobiliare.

Lo spinoso tema della mancata attuazione della riforma del catasto, invece, già ampliamente commentato dall’Associazione, è stato finalmente toccato anche da un soggetto istituzionale di rilievo come il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Orlandi, infatti, ha chiarito che l’Agenzia, sul catasto, “ha fatto due anni di lavori preparatori che comunque saranno utili, perché hanno permesso la bonifica e il riallinamento di tutti i dati. Noi eravamo pronti, avevamo presentato dei progetti, avevamo preparato tutti gli elementi perché il legislatore potesse prendere le sue decisioni, ma per il momento c’è stato questo accantonamento, la delega è scaduta e non sappiamo se il Parlamento o il governo presenteranno una iniziativa legislativa che ne permetta la ripresa”. L’obiettivo della riforma del Catasto è di rendere più equa la tassazione immobiliare: allo stato attuale, infatti, le rendite catastali presentano profondi elementi di vetustà e obsolescenza derivanti dal fatto che il sistema a categorie e classi non è mai stato modificato, rimanendo sostanzialmente quello dell’impianto formato sulla base della legge del 1939. La clausola dell’invarianza di gettito presente nella delega, poi, avrebbe potuto tutelare i cittadini, permettendo un riallineamento fra reale stato degli immobili posseduti e imposte immobiliari da versare. Attuando la riforma si sarebbe potuto ottenere finalmente un equilibrio fra stato dell’immobile e rendita catastale e, quindi, fra coloro che pagano troppo e coloro che versano troppo poco rispetto a ciò che possiedono.