Il lato nascosto delle montagne. Analisi, preparazione e continua voglia di mettersi alla prova. Uno schema testato da mettere in pratica nella vita, in famiglia, nel lavoro e nello sport.

Il lato nascosto delle montagne. Analisi, preparazione e continua voglia di mettersi alla prova. Uno schema testato da mettere in pratica nella vita, in famiglia, nel lavoro e nello sport.

5 Novembre 2015 0 Di mircomion

12 ottobre 2015

Articolo apparso su Italia oggi del 12 ottobre 2015 a firma della giornalista

Beatrice Migliori @BeaMigliorini

Mirco Mion, presidente dell’Associazione geometri fiscalisti. Come applicare i business plan a se stessi.

Scriveva Gabriel García Márquez: «Ho imparato così tanto da voi, uomini. Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata». Esiste qualcuno, però, che il valore della scalata lo ha compreso così a fondo da applicarlo nel quotidiano. Non improvvisando, però. Perché come ogni amante della montagna sa, serve sempre una buona dose di preparazione per affrontare certe sfide. E lo sa bene Mirco Mion, classe 1964, alla guida dell’Associazione geometri fiscalisti dal 2012, piemontese nell’anima, che ha eletto a sua seconda casa il Mombarone che visita tra le 30 e 40 volte l’anno. Un percorso professionale, quello di Mion, che affonda le sue radici nell’amore per i numeri e che non a caso lo ha portato ad intraprendere gli studi in economia. «I numeri sono sempre stati il mio chiodo fisso», ha raccontato a ItaliaOggi il numero uno di Agefis, «ma ad appassionarmi veramente sono sempre stati i business plan e gli studi di fattibilità che applico anche su me stesso e sulla mia attività». Analisi e preparazione, quindi, prima di tutto. Tanto nella vita e nello sport, quanto nel lavoro. E tra un impegno e l’altro legato alla sua attività imprenditoriale che negli anni lo ha portato a creare tre distinte società che si occupano di servizi finanziari, ecco che nel 2012 ha avuto inizio l’avventura con Agefis. «Ho sempre avuto l’idea di voler mettere la mia professionalità, quello che avevo appreso negli anni a servizio di qualcosa di più della sola attività imprenditoriale», ha sottolineato Mion, «ecco, quindi, che ho avuto la fortuna di incontrare sul territorio dei professionisti più che qualificati che oltre all’attività di progettazione si occupavano fattivamente anche di tematiche fiscali ed ho colto l’occasione per far confluire tutte queste competenze all’interno di un’unica entità. Un’avventura che oltre a darmi la possibilità di conoscere a fondo il territorio mi sta dando grandi soddisfazioni». Spostato, padre di tre figli, amante dell’estate e di tutto ciò che essa comporta la vita di Mion è scandita tra il suo spirito imprenditoriale e la sua famiglia con cui condivide tutte le sue più grandi passioni: la montagna, gli animali e il Torino. «Una fede per la squadra del cuore che non ho potuto fare a meno di tramandare anche ai miei figli», ha racconto Mion, «con i quali però, condivido anche l’amore per i monti e per l’aria aperta». Capitolo a parte, invece, quello sugli animali. I cani in particolare. «Il mio fedele compagno di avventure è il mio pastore australiano. Con lui vado ovunque e che qualche volta ho anche trascinato in competizioni a sei zampe. Ma non possono negare», ha raccontato Mion, «che un posto speciale nel mio cuore lo abbiano anche i bulldog. Un amore che condivido in pieno con mia moglie che, negli anni, si è dedicata all’allevamento di queste meravigliose creature». Tutte attività, quindi, che richiedono una buona dose di passione e di entusiasmo. Gli stessi sentimenti che, prima o poi, faranno sì che riesca a realizzare il suo sogno nel cassetto: toccare con mano le cime del suo amato Tibet.

Chi è Mirco Mion:

  • Amante degli animali, non può fare a meno del suo pastore australiano. Un vero compagno di avventure
  • Profondo conoscitore della montagna, nel suo cuore un posto speciale lo ha Mombarone
  • Dire che tifa Torino è riduttivo. Più che altro si tratta di un credo tramandato di generazione in generazione
  • Gli 8 mila metri sono un sogno nel cassetto. E non poteva mancare, quindi, il desiderio del Tibet
  • Appassionato d’arte, apprezza tutto il lavoro di Vincent Van Gogh dai lati più cupi a quelli più luminosi

 

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