Oggi la mia diretta a Cuore e Denari sul tema delle tasse sulla casa.

La tassazione sulla casa. Questione da cui potremmo prendere presto le distanze, visto che nella legge di stabilità il governo ha messo in campo l’abolizione della tasi, vedremo poi come andranno le cose. Per il 2015 però il pagamento di questa tassa è ancora previsto, e ad un mese dalla scadenza del versamento del saldo (che lo ricordiamo, è il 16 dicembre) ci sono ancora centinaia di cittadini che brancolano nel buio e non sanno quanto dovranno pagare. Questo perché molti comuni sono in ritardo con l’approvazione delle relative delibere in cui dovevano essere fissate le aliquote. In altri casi non si è sicuri che delibere approvate con ritardo (il termine in realtà era infatti il 30 luglio) siano valide a tutti gli effetti.  E allora il cittadino cosa deve fare?

Ad un mese dalla scadenza del versamento del saldo della Tasi, la famigerata Tassa sui servizi indivisibili – accoppiata all’Imu per quei contribuenti chiamati a pagarla – ebbene, ad un mese da questa scadenza, ci sono ancora centinaia di cittadini che brancolano nel buio e non sanno quanto dovranno pagare. Per tutto l’anno ci siamo trascinati la questione dei comuni in ritardo con l’approvazione delle relative delibere in cui dovevano essere fissate le aliquote. Questi comuni le hanno approvate fuori dal limite fissato dal governo – era il 30 luglio – e spesso le hanno sensibilmente maggiorate rispetto a quelle che erano in vigore lo scorso anno. E allora sono valide o no? Il Ministero dell’economia ha chiesto una sospensiva di queste delibere e quindi abbiamo l’ennesimo braccio di ferro tra comuni e governo e in mezzo il povero cittadino che non sa quanto dovrà pagare e rischia di trovare anche di trovarsi un bel regalone di natale.

Con Mirco Mion – Presidente Agefis, Associazione Geometri Fiscalisti -, Cristiano Dell’Oste – Il Sole 24 ORE – e con Guido Castelli – Presidente Ifel Anci.

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